La vicenda di una dirigente scolastica sanzionata per ritorsioni contro un dipendente whistleblower: l’Anac accerta la manipolazione di una graduatoria e il mancato rispetto delle norme anticorruzione
Con la delibera n. 587 del 16 dicembre 2024, l’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) ha inflitto una sanzione di 5.000 euro a una Dirigente scolastica di un Istituto superiore situato in una città capoluogo del Nord Italia. La decisione è arrivata dopo che l’Anac ha accertato un comportamento ritorsivo nei confronti di un dipendente, il direttore dei servizi generali e amministrativi, che aveva segnalato presunte irregolarità al Responsabile anticorruzione dell’Istituto.
Secondo quanto emerso durante l’istruttoria, la Dirigente scolastica avrebbe escluso il segnalante dal conferimento dell’incarico di Direttore amministrativo per l’anno scolastico successivo. Per farlo, avrebbe manipolato una graduatoria d’istituto relativa a un periodo in cui il dipendente non era ancora in servizio, ignorando i criteri previsti dalla normativa vigente e dalla contrattazione collettiva nazionale e regionale. Tale decisione, priva di motivazioni plausibili e in netto contrasto con le regole stabilite, ha generato conseguenze negative sia professionali che personali per il lavoratore.
Anac ha sottolineato che il divario temporale tra la segnalazione e l’adozione del decreto, insieme alla scelta di utilizzare una graduatoria d’istituto inappropriata, ha evidenziato la volontà della Dirigente di punire il dipendente per la sua legittima segnalazione. Inoltre, le argomentazioni difensive della Dirigente sono state ritenute inconsistenti, confermando che il mancato conferimento dell’incarico costituiva un uso distorto del potere discrezionale, privo di giustificazioni estranee alla segnalazione.
L’episodio, qualificato come una chiara violazione delle norme sul whistleblowing, conferma l’importanza di tutelare chi segnala irregolarità sul luogo di lavoro, garantendo un ambiente libero da intimidazioni e ritorsioni.