Negli ultimi anni, sull’onda di una forte spinta di matrice comunitaria, si sono susseguite numerose modifiche alla disciplina degli appalti. Da una parte, occorreva soddisfare l’esigenza di ridurre il margine di discrezionalità delle amministrazioni pubbliche nell’ambito dell’esclusione dei concorrenti, dall’altra, prevedere meccanismi premiali che tenessero conto della gestione del rischio da parte delle imprese.
In tal senso, seppur nell’ambito di una proliferazione legislativa di tutto rispetto , sono stati previsti due nuovi strumenti che sembrano, almeno in prima battuta, orientarsi nella direzione prospettata.
Il rating di legalità
Tale strumento, venuto alla luce con l’art. 5-ter d.l. 1/2012, permette alle imprese con determinati requisiti di vedersi attribuite un punteggio (misurato in “stellette”, da una a tre) indicativo del rispetto della legalità.
Per avere il punteggio minimo di una stella, è necessario che le imprese attestino che i soggetti che svolgono ruoli apicali nell’ambito delle stesse non siano stati destinatari di provvedimenti penali, anche di natura cautelare.
Fra i diversi requisiti che consentono di concorrere all’attribuzione di un’ulteriore stella, in virtù del provvedimento del 4 dicembre 2014 dell’AGCM, vi figura anche l’adozione del modello organizzativo ai sensi del D.Lgs. 231/2001….