Vivere in un condominio può essere un’esperienza gratificante, ma quando si tratta di prendere decisioni importanti sulla manutenzione e gli interventi nell’edificio, la convivenza tra i condòmini può diventare complessa. In questo contesto, la figura dell’amministratore di condominio svolge un ruolo cruciale per garantire una gestione efficiente dell’immobile e dei rapporti tra gli abitanti. Con la riforma del 2012, la nomina dell’amministratore è diventata obbligatoria se i condomini sono più di otto, un cambiamento significativo rispetto al passato.
I Requisiti dell’Amministratore
Il Codice Civile stabilisce chiaramente i requisiti che un amministratore di condominio deve possedere. Innanzitutto, deve godere dei diritti civili e non deve essere stato condannato per determinati reati, inclusi quelli contro la pubblica amministrazione. La figura dell’amministratore è vincolata a requisiti di istruzione, avendo conseguito almeno il diploma di scuola secondaria di secondo grado. Un aspetto fondamentale è la partecipazione a un corso di formazione dedicato, a meno che l’amministratore sia scelto tra i condomini dello stabile.
Contrariamente ad altre professioni, non esiste un albo o un ordine professionale per gli amministratori di condominio, nonostante la loro influenza nella vita amministrativa dell’immobile. L’art. 1133 c. 1 del Codice Civile elenca le attività ordinarie per le quali l’amministratore può agire su mandato, sottolineando la loro autorità decisionale.
Nomina e Revoca dell’Amministratore
La nomina dell’amministratore avviene attraverso un’apposita deliberazione in assemblea condominiale. Quest’ultima può essere convocata dall’amministratore uscente o, in caso di vacanza del ruolo, da due o più condomini rappresentanti almeno 1/6 del valore dell’edificio o un minimo di 166,66 millesimi. La nomina richiede almeno la metà dei voti in termini di quote millesimali e la maggioranza dei presenti votanti, senza necessità di unanimità.
Il mandato dell’amministratore ha una durata di un anno, rinnovabile per lo stesso periodo. La revoca, tuttavia, può essere deliberata in qualsiasi momento dall’assemblea, richiedendo la stessa maggioranza prevista per la nomina o secondo le modalità stabilite dal regolamento di condominio. In casi gravi, l’autorità giudiziaria può disporre la revoca su ricorso di ciascun condomino.
Gravi Irregolarità e Revoca dell’Amministratore
Il Codice Civile specifica diverse situazioni considerate gravi irregolarità, tra cui l’omessa convocazione dell’assemblea per l’approvazione del rendiconto condominiale, il rifiuto ripetuto di convocare l’assemblea per la revoca e la nomina del nuovo amministratore, e la gestione che può generare confusione tra il patrimonio del condominio e quello personale dell’amministratore o di altri condomini.
Nel caso di gravi irregolarità fiscali o di non ottemperanza alle disposizioni di legge, i condomini possono richiedere la convocazione dell’assemblea per porre fine alle violazioni e revocare il mandato all’amministratore. In assenza di revoca da parte dell’assemblea, ciascun condomino può rivolgersi all’autorità giudiziaria.
In conclusione, la figura dell’amministratore di condominio svolge un ruolo cruciale nella gestione degli immobili condivisi, garantendo una convivenza armoniosa e la tutela degli interessi di tutti i condomini. La nomina e la revoca, disciplinate dal Codice Civile, sono processi fondamentali per assicurare una leadership competente e responsabile.