Gestire un condominio è una responsabilità delicata che richiede competenza, onestà e professionalità da parte dell’amministratore designato. La nomina di questo soggetto chiave, infatti, è sottoposta a specifici requisiti e procedure, che meritano attenzione da parte dell’assemblea condominiale.
Requisiti dell’Amministratore: Onorabilità e Professionalità
L’articolo 71 del RD 318/42, successivamente modificato dalla Legge 220/2012, dettaglia i requisiti di onorabilità e professionalità che l’amministratore di condominio deve possedere al momento della nomina. Elementi quali il godimento dei diritti civili, l’assenza di condanne per determinati reati, l’assenza di misure di prevenzione definitive, l’assenza di interdizioni o inabilitazioni, la mancanza di annotazioni nell’elenco dei protesti cambiari, il diploma di scuola secondaria di secondo grado, e la formazione iniziale e periodica in amministrazione condominiale sono essenziali per qualificarsi.
Tuttavia, alcuni requisiti possono essere esentati in determinate circostanze. Se l’amministratore è un condòmino o ha svolto l’attività per almeno un anno nei tre anni precedenti l’entrata in vigore delle modifiche, non è necessario possedere il diploma di scuola secondaria o seguire un corso di formazione iniziale, ma la formazione periodica rimane obbligatoria.
Referenze dell’Amministratore: Un Obbligo?
Al contrario dei requisiti specifici, non esiste un obbligo legale per l’amministratore di condominio di presentare referenze al momento della nomina. L’assemblea condominiale ha la facoltà di decidere se richiedere o meno referenze come ulteriore requisito per valutare le competenze del candidato. Questa scelta può essere fatta prima della nomina, ma una volta che l’amministratore è in carica, non è possibile imporgli di fornire referenze.
Indicazione del Compenso: Trasparenza e Obblighi
L’articolo 1129 del Codice civile stabilisce chiaramente gli obblighi dell’amministratore riguardo all’indicazione del compenso. Al momento dell’accettazione della nomina e del suo rinnovo, l’amministratore deve specificare analiticamente l’importo dovuto per l’attività svolta. La legge richiede trasparenza, indicando che il compenso deve essere dettagliato per ogni tipologia di attività, comprese le eventuali maggiorazioni per attività straordinarie.
È importante notare che l’amministratore può richiedere un compenso ulteriore rispetto a quanto inizialmente previsto, a condizione che ciò sia stato preventivato al momento della nomina. Questo aumento può essere calcolato in percentuale rispetto all’attività straordinaria svolta. Diversamente, per le spese anticipate nell’interesse del condominio, l’amministratore ha sempre diritto al rimborso, a condizione che dimostri le anticipazioni fatte per conto dell’assemblea condominiale.
In conclusione, la nomina dell’amministratore di condominio è un processo che richiede una valutazione attenta dei requisiti, la possibilità di richiedere referenze e la trasparenza nella definizione del compenso. L’assemblea condominiale, nel suo ruolo decisionale, deve bilanciare saggiamente queste componenti per assicurare una gestione efficace e affidabile del condominio.